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Home / Catasto delle Grotte e Cavità Artificiali
1 Segnala una cavita o segnala una variazione
2 Regolamento della commissione catasto
3 Portale catasto cavita della Puglia
4 Scarica shp grotte e cavita della Puglia
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6 Scarica pdf Le Grotte e il carsismo in Puglia
12 Supporto didattico carsismo
13 Itinerari
14 Biblioteca della Federazione
La Regione Puglia è una delle aree del Mediterraneo di maggiore interesse per il carsismo. Essa presenta 2377 cavità naturali censite, suddivise, secondo la distinzione tra zone carsiche pugliesi (al 31 maggio 2013), in Gargano, Murge e Salento e oltre 1050 cavità artificiali.
È importante sottolineare che nel linguaggio speleologico comune quando si parla di Catasto delle Grotte si riferisce alle Grotte naturali mentre quando si parla di Catasto delle Cavità si riferisce alle cavità artificiali.
Nelle sezioni seguenti si riporta una breve sintesi storica del Catasto Grotte e Cavità e il grande lavoro di rilevamento e censimento delle grotte e delle cavità che ha reso possibile la pubblicazione di una grande mole di dati ora fruibili dai Gruppi Speleologici, Enti Pubblici, Professionisti e cittadini per diverse finalità fra cui la pianificazione territoriale, il rischio idrogeologico e la fruibilità turistica.
1. - Il Catasto delle Grotte d'Italia
2. - Il Catasto delle Grotte della Puglia
3. - Il Catasto delle Cavità artificiali della Puglia
6. - La banca dati regionale 2006
8. - Elenco Catastale delle Grotte censite dalla FSP (aggiornato a Marzo 2013)
9. - Elenco Catastale delle Cavità artificiali censite dalla FSP (aggiornato a Marzo 2013)
10. - Condizioni per l’inserimento di nuove cavita’ a catasto
11. - DOCUMENTI E REGOLAMENTI IN DOWNLOAD
Il risultato tecnico scientifico ottenuto con la realizzazione del progetto in esame, ivi comprese le pubblicazioni e/o stampe e quant'altro, rimane di proprietà esclusiva della Regione Puglia. Coloro che consulteranno il Catasto saranno tenuti, in caso di pubblicazione dei dati, a richiederne l'autorizzazione, a citare l'autore dei dati (Regione Puglia - Federazione Speleologica Pugliese), e a trasmettere copia digitale in pdf ricercabile, dello studio realizzato alla Regione Puglia e alla Federazione Speleologica Pugliese con l'autorizzazione alla pubblicazione dello studio/pubblicazione trasmesso.
Il Catasto Nazionale delle Grotte d'Italia nasce nel 1928 grazie all'opera del Professore Franco Anelli all'epoca in cui lo stesso era presidente delle Grotte di Postumia ( allora Italiane) assieme all'Istituto Italiano di Speleologia. Le prime schede catastali scritte in quell'epoca portano impressa l'intestazione "Regio Catasto delle Grotte d'Italia".
Esso concentrava le informazioni raccolte fin dalla loro fondazione dai primi gruppi grotte, alla fine del XIX secolo. Dopo le devastazioni seguite alla II Guerra Mondiale il Catasto Nazionale delle Grotte d'Italia viene rifondato presso l'Istituto Italiano di Speleologia di Castellana-Grotte (BA).
A tenerne custoditi i dati continuò il professor Franco Anelli, direttore delle famose grotte turistiche da lui scoperte.
Successivamente, il suo assistente, Franco Orofino ebbe l'incarico dal professore Anelli di prendersi cura del Catasto delle Grotte della Puglia della Basilicata e della Calabria.
Negli anni '70 il Catasto riceve una strutturazione decentrata su base regionale, che viene riconosciuta ed ufficializzata da specifiche leggi in diverse regioni d'Italia. In ciascuna regione amministrativa la Federazione Regionale di Speleologia o, in sua assenza, l'assemblea dei gruppi grotte della regione, nomina il Curatore del Catasto regionale. L'assemblea dei Curatori regionali costituisce la Commissione Nazionale Catasto delle Grotte d'Italia, organo decisionale, facente parte della struttura operativa della Società Speleologica Italiana.
Dalla fine degli anni '70 la Federazione Speleologica Pugliese conserva e aggiorna l'archivio delle informazioni sulle grotte tramite la nomina di un curatore del Catasto delle Grotte della Puglia che è Paolo Giuliani e che succede a Franco Orofino.
L'archivio conta al 2013 un elenco di oltre 2300 fra grotte, voragini e inghiottitoi di varie forme e dimensioni distribuite dal Gargano, sulla Murgia e nel Salento.
Le informazioni raccolte in oltre 70 anni di attività sono un prezioso approfondimento sulla conoscenza delle aree carsiche regionali e un importante contributo per la corretta gestione e conservazione di questo importante patrimonio ricco di valori naturali, paesaggistici, archeologici e, non ultimo, per una funzionale tutela delle risorse idriche sotterranee.
La Puglia è una regione ricchissima di cavità artificiali, probabilmente una delle più ricche d’Italia; è sufficiente considerare infatti il gran numero di insediamenti rupestri presenti nelle gravine, profonde incisioni vallive della regione, le quali contano a volte alcune centinaia di cavità di varie tipologie e dimensioni scavate lungo i fianchi, ed alcuni centri abitati quali Canosa di Puglia, Andria, Gravina di Puglia, Massafra, Mottola, interessati dalla presenza di numerosi e grandi vuoti ipogei di varia natura, che rendono l’abitato soggetto al rischio di pericolosi e repentini crolli.
Negli ultimi decenni, l’interesse per le cavità artificiali è notevolmente cresciuto in seno ai vari gruppi speleologici della regione. Il rinvenimento di numerose cavità artificiali di diversa tipologia, ha creato tra gli speleologi pugliesi l’esigenza di organizzare un Catasto delle Cavità Artificiali, sull’esempio del Catasto delle cavità naturali pugliesi, in modo da poter registrare le posizioni e le caratteristiche volumetriche, architettoniche e storiche di ogni cavità e di conservarne memoria, dato che molte di esse sono in genere poco note e sono soggetto ad essere rapidamente distrutte dalla dilagante pressione antropica.
Le indagini che lo speleologo svolge in cavità artificiali sono indirizzate all'individuazione geografica e tipologica dell'ipogeo, all'analisi delle tecniche progettuali e degli utensili impiegati, alla comprensione degli scopi primari e secondari che hanno motivato la realizzazione di tali opere, alla comparazione fra lo stato attuale del territorio e quello antecedente le modificazioni.
Il Catasto delle Cavità Artificiali Pugliesi nasce nel 1990 e riporta oltre all’ubicazione, la descrizione e la topografia della cavità, preziose informazioni scientifiche a carattere geologico, biologico, storico-architettonico, ecologico e bibliografico. Lo stesso fa parte del Catasto Nazionale delle Cavità Artificiali gestito dalla Società Speleologica Italiana. Allo stato attuale, il Catasto riporta ben 718 cavità disseminate dal Gargano al Salento; tra queste prevalgono certamente le cavità rupestri, ma sono inseriti anche acquedotti, miniere, cave di estrazione di materiali da costruzione, ipogei sepolcrali, cisterne, pozzi, gallerie di bonifica, frantoi sotterranei, ecc…
Questo numero rappresenta certamente una piccola parte del gran numero di cavità presenti nella regione, stimato in alcune migliaia.
Le procedure di accatastamento sono grosso modo le stesse adottate per le cavità naturali con ovvie correzioni necessarie che tengono conto delle tipologie delle cavità studiate.
Ogni cavità è contrassegnata da un numero catastale assegnato dal Curatore Regionale, dopo controllo della scheda. I dati essenziali per l’accatastamento sono:
Nel corso degli ultimi 20 anni la FSP ha più volte tentato di proporre progetti per attuare la LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 03/10/1986 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO SPELEOLOGICO - NORME PER LO SVILUPPO DELLA SPELEOLOGIA che prevedeva nell'art.3 l' istituzione di un catasto regionale, delle grotte e delle aree carsiche della Puglia.
Finalmente il progetto catasto svolto dalla FSP e dai gruppi federati dal 2004 al 2006 è andato a buon fine. 354 delle oltre 2000 grotte presenti negli archivi catastali della FSP sono state oggetto di verifica dei dati sul campo relative a:
Nell'ambito del POR Puglia 2000/2006, l'Ufficio Parchi e Riserve dell'Assessorato Regionale all'Ecologia, in partenariato con la Federazione Speleologica Pugliese coinvolgendo il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Bari, il Dipartimento di Geologia e Geofisica dell'Università degli Studi di Bari e il Dipartimento di Zoologia dell'Università di Bari, ha approntato una scheda catastale, corredata di linee guida per la compilazione conforme e con più informazioni rispetto a quelle relative alle direttive nazionali della SSI.
Ogni singola informazione della scheda catastale fu inserita in un database strutturato in modo tale da rendere particolarmente fruibili dati di carattere topografico, geologico, morfologico, idrologico e biologico. Si riuscì a recuperare anche vecchi dati catastali relativi a 300 grotte oggetto di progetti catasto pilota e quindi portare a 654 il numero complessivo di schede catastali fruibili all’interno del portale ambientale della Regione Puglia su un totale di oltre 2100 grotte pugliesi presenti nel catasto.
Il risultato del lavoro fu reso visibile dalla fine del 2007, disponibile e consultabile sul Portale Ambientale della Regione Puglia, all’indirizzo Cartografia Ufficio Parchi, nella sezione “Catasto Grotte” appositamente creata sull’home page del sito.
A seguito del costante e continuo interesse che la Federazione Speleologica Pugliese riversa da sempre nei confronti degli ambienti ipogei, è stata firmata una convenzione tra il Servizio Ecologia della Regione Puglia e la Federazione Speleologica Pugliese. Attraverso tale accordo è stata avviata una prima fase conoscitiva dell’intero corpus di cavità naturali ed artificiali della regione quali elementi primari del Patrimonio Speleologico Regionale da tutelare e preservare per una loro corretta fruizione.
Gli obiettivi del progetto sono stati quelli di:
A conclusione del progetto è stato realizzato un database geografico online contenente una mole dettagliata di informazioni fruibili senza procedure di registrazione.
Le principali attività del progetto sono state portate avanti strutturando un database nel quale sono state fatte convogliare contemporaneamente tutte le informazioni raccolte dai 22 Gruppi Speleologici Pugliesi che, tramite opportuni sopralluoghi, hanno seguito delle specifiche procedure per l’acquisizione dei dati di censimento relativi all’intero corpus di grotte naturali e cavità artificiali presenti sul territorio pugliese.
La fruizione dei dati di censimento è stata attivata mediante la pubblicazione del database in una sezione on line dedicata al progetto a cui è stata associata la restituzione dei dati georiferiti su mappa WEBGIS.
La consultazione è aperta ed è accessibile a tutti, al fine di contribuire ad una corretta gestione, fruizione e conservazione del patrimonio speleologico regionale, ricco di valori naturali, paesaggistici, archeologici e, non ultimo, funzionale alla tutela delle risorse idriche sotterranee.
Dalle informazioni raccolte e informatizzate è possibile estrapolare dati tematici corrispondenti alle cavità a rischio ambientale, grotte sommerse, grotte costiere, grotte terrestri, grotte di interesse archeologico/paletnologico, grotte con presenza di chirotteri o altra fauna, cavità antropizzate, grotte turistiche, grotte suscettibili di attività turistica, ecc.
Nella sezione on line dedicata al CATASTO sono stati inseriti dei sottomenù di supporto che forniscono servizi integrativi al PROGETTO:
La nuova scheda catastale 2013
In seguito alle attività di censimento che hanno coinvolto tutte le grotte e cavità individuate dal Catasto grotte e cavità, è stata riformulata una nuova scheda catastale che consente di visualizzare e integrare i vecchi dati del catasto con le nuove informazioni di censimento.
Per poter inserire nell’archivio catastale una cavità, è necessario attenersi alle seguenti disposizioni:
Alle schede redatte, il Curatore del Catasto regionale della FSP, assegnerà un numero che sarà quello di riferimento della cavità in archivio.
Le schede compilate vanno inoltrate a questo indirizzo email: catasto@fspuglia.it
I lavori incompleti non verranno accettati.
Tutti i dati, documenti e relazioni sono di proprietà della Federazione Speleologica Pugliese, della Regione Puglia e dei vari Gruppi Speleologici che hanno contribuito alla realizzazione della banca dati.
AVVERTENZE PER LA CONSULTAZIONE E L’UTILIZZO DELLA BANCA DATI:
Il risultato tecnico scientifico ottenuto con la realizzazione del progetto in esame, ivi comprese le pubblicazioni e/o stampe e quant'altro, rimane di proprietà esclusiva della Regione Puglia. Coloro che consulteranno il Catasto saranno tenuti, in caso di pubblicazione dei dati, a richiederne l'autorizzazione, a citare l'autore dei dati (Regione Puglia - Federazione Speleologica Pugliese), e a trasmettere copia digitale in pdf ricercabile, dello studio realizzato alla Regione Puglia e alla Federazione Speleologica Pugliese con l'autorizzazione alla pubblicazione dello studio/pubblicazione trasmesso.